Adolescence, la miniserie Netflix che guarda negli occhi la rabbia adolescenziale: dove vederla in streaming

26 marzo 2025 di
Adolescence, la miniserie Netflix che guarda negli occhi la rabbia adolescenziale: dove vederla in streaming
Anna Agnello

Adolescence: trama e spiegazione della miniserie. Dove vederla in streaming?

Un intenso viaggio in quattro episodi che affronta bullismo, culture online tossiche e responsabilità genitoriale attraverso una tecnica cinematografica innovativa


Adolescence si distingue nettamente dalle tipiche serie TV sull'adolescenza, offrendo un'esperienza visiva ed emotiva che colpisce e fa riflettere a lungo, anche ben oltre la visione. ben oltre i titoli di coda. Ideata da Jack Thorne e Stephen Graham, con la regia di Philip Barantini, questa miniserie britannica del 2025, disponibile in streaming su Netflix, adotta una scelta stilistica audace: ogni episodio è realizzato in un unico, ininterrotto piano sequenza. Questa tecnica coinvolge lo spettatore completamente nella narrazione, rendendolo testimone di una storia dolorosa che segue un caso di omicidio tra adolescenti da prospettive diverse. Il risultato è un'opera che colpisce profondamente mentre affronta temi complessi come bullismo, cyberbullismo e l'influenza della sottocultura incel, con una franchezza raramente vista nelle produzioni televisive contemporanee.

Adolescence: oltre il thriller psicologico

Ammettiamolo: è raro vedere una serie diventare un fenomeno culturale senza una massiccia campagna promozionale. In meno di due settimane dall'uscita su Netflix, Adolescence ha fatto esattamente questo, generando un dibattito internazionale sulla mascolinità tossica e sui modelli negativi a cui i giovani sono esposti online. Nonostante la promozione contenuta, la serie ha avuto una diffusione straordinaria, che ricorda solo fenomeni come Squid Game o Baby Reindeer: è tuttora prima nella classifica italiana dei contenuti più visti e si è piazzata al primo posto in oltre 70 paesi nel mondo nel primo weekend dalla sua uscita.

Questo successo è dovuto al fatto che Adolescence intercetta un tema di grande attualità: l'urgenza di affrontare la violenza maschile contro le donne. E lo fa risalendo all'origine, mostrando come nasce la radicalizzazione nei più giovani, attraverso il bullismo scolastico e quelle zone oscure del web che spesso rimangono nell'ombra. 

Gli appassionati di serie che lasciano il segno troveranno una sceneggiatura senza compromessi, interpretazioni memorabili e una tecnica registica che crea un'immersione totale nella storia.

Adolescence, dove vederla in streaming

Adolescence è disponibile esclusivamente su Netflix. La piattaforma ha acquisito i diritti globali della miniserie britannica, permettendo così agli spettatori di tutto il mondo di immergersi in questa potente narrazione. Tutti e quattro gli episodi sono stati rilasciati contemporaneamente, consentendo di decidere se distribuire la visione nel tempo o affrontare l'esperienza in un'unica, intensa sessione. La serie è disponibile con sottotitoli e doppiaggio in diverse lingue, anche se molti spettatori consigliano la versione originale, per apprezzare appieno le sfumature delle interpretazioni, in particolare quelle di Stephen Graham e Owen Cooper. 

Netflix ha aggiunto al termine dell'ultimo episodio, un link a risorse per genitori e adolescenti che desiderano approfondire le tematiche affrontate nella serie.

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Perché vedere Adolescence

Adolescence è un'opera che colpisce profondamente e che, paradossalmente, amplifica la percezione della realtà. Si tratta di una produzione necessaria, che non cerca colpe facili né redenzioni forzate. Racconta la rabbia, la solitudine e l'influenza devastante dei modelli tossici sui giovani ragazzi, con una sincerità che raramente si trova nelle produzioni mainstream. La sua forza sta nel guardare la realtà senza filtri, invitando lo spettatore a fare altrettanto.

Per gli appassionati di serie che vanno oltre il semplice intrattenimento e stimolano riflessioni profonde, Adolescence rappresenta una visione fondamentale. Lascia con più domande che risposte, ma anche con una consapevolezza più profonda di ciò che può accadere quando viene meno la comunicazione genuina. Al termine della visione, è probabile che la percezione degli adolescenti incontrati quotidianamente assuma sfumature diverse.

Non si tratta solo di una serie televisiva, ma di un invito al dialogo, al confronto e alla consapevolezza. In un periodo in cui l'intrattenimento leggero la fa da padrone, Adolescence riafferma il potere trasformativo della narrazione autentica.  

Adolescence: la trama

Al centro della storia c'è una tragedia che potrebbe verificarsi in qualsiasi contesto: l'omicidio di Katie Leonard, una ragazza accoltellata sette volte. Il principale sospettato è Jamie Miller, suo compagno di classe, arrestato improvvisamente dalla polizia. La verità, come emerge nel corso della serie, non è però così semplice né lineare. I quattro episodi, ciascuno raccontato da una prospettiva diversa, mostrano il percorso che ha portato a quel gesto estremo, rivelando le crepe nel sistema familiare, scolastico e sociale che spesso restano nascoste fino a quando non è troppo tardi.

L’impatto sul dibattito pubblico

L'impatto è stato così significativo che Jack Thorne, co-creatore della serie, sta promuovendo iniziative per portare Adolescence nelle scuole e persino in Parlamento. Un caso più unico che raro per una produzione televisiva.

Hannah Walters, la produttrice, ha dichiarato inoltre di aver ricevuto centinaia di messaggi da genitori che, dopo aver visto la serie, hanno trovato il coraggio di affrontare questi temi con i propri figli. Persino il primo ministro britannico Keir Starmer, dopo averla vista con i suoi figli, ha affermato che si tratta di un problema reale e urgente, con conseguenze potenzialmente drammatiche.

Nel Regno Unito, il dibattito si è concentrato principalmente sull'accesso dei minori ai social media. Thorne ha proposto una legge che limiti l'accesso agli under 16, sottolineando però come il problema non sia esclusivamente tecnologico: Adolescence mostra con grande lucidità anche le fragilità di un sistema educativo in difficoltà e il divario generazionale tra adulti e ragazzi, immersi in realtà digitali differenti.

È interessante notare che per scrivere questa serie, Thorne, padre di un bambino di 8 anni, ha creato profili falsi per esplorare la "manosfera", addentrandosi nei forum incel. La sua scoperta più inquietante è stata constatare quanto sia facilmente un giovane possa essere influenzato da quel tipo di contenuti. Come ha dichiarato Stephen Graham: "non do la colpa a nessuno: siamo tutti responsabili."

Adolescence: Episodio per episodio

La serie offre un viaggio emotivo in quattro tappe, dove ogni episodio presenta non solo un punto di vista diverso sulla tragedia, ma anche un'esperienza visiva unica. La tecnica del piano sequenza crea infatti l'impressione di vivere gli eventi in tempo reale, senza possibilità di distogliere lo sguardo.

Episodio 1 – L'arresto

L'inizio della serie colpisce immediatamente lo spettatore, mostrando l'arresto di Jamie Miller da parte della polizia nello Yorkshire. Il ragazzo è accusato dell'omicidio della sua compagna di scuola Katie Leonard. Il piano sequenza conduce direttamente nel salotto dei Miller, rendendo lo spettatore quasi un intruso nel caos emotivo di questa famiglia. Jamie, confuso e in lacrime, viene interrogato duramente. Ma già emergono  i primi indizi del suo coinvolgimento: un video mostra una lite con Katie, terminata in un'aggressione. L'episodio si chiude con Eddie, il padre, in lacrime mentre abbraccia il figlio: un'immagine di straordinaria intensità emotiva.

Curiosità: questo episodio è stato girato interamente in una casa costruita su misura per permettere i movimenti fluidi della camera ed è stato realizzato in sole tre riprese complete.

Episodio 2 – La scuola

Nel secondo episodio, lo spettatore si ritrova immerso nei corridoi della Bruntwood Academy, in un ambiente scolastico che potrebbe evocare ricordi personali e far riflettere su ciò che accade realmente quando gli adulti sono occupati altrove. Gli insegnanti appaiono impotenti di fronte a una generazione che normalizza anche temi estremi come l'omicidio. Emergono nuovi personaggi, tra cui Ryan, amico di Jamie, che confessa di avergli prestato il coltello: è il primo elemento concreto che collega Jamie al delitto. Si scopre anche che Katie aveva bullizzato Jamie online, sollevando interrogativi su quanto questo possa aver contribuito alla sua frustrazione.

Curiosità: la scuola usata per le riprese è un vero istituto nello Yorkshire, completamente allestito per garantire il flusso continuo della camera in ogni aula e corridoio.

Episodio 3 – La psicologa

Sette mesi dopo, Jamie è in custodia cautelare in una struttura minorile. Qui entra in scena la psicologa Briony Ariston, che tenta di addentrarsi nell'universo psicologico del ragazzo. Il dialogo tra i due è avvincente: un crescendo di ambiguità, confessioni e manipolazioni. Lo spettatore si trova a oscillare tra empatia e repulsione, mentre Jamie rivela la sua visione distorta sulle donne e il suo senso di emarginazione. Pur senza confessare apertamente il delitto, allude più volte alla propria responsabilità. L'immagine finale di Briony, esausta e in lacrime dopo l'incontro, riflette il peso emotivo di questo confronto.

Curiosità: Erin Doherty e Owen Cooper hanno provato per settimane ogni scena, improvvisando alcune battute per mantenere l'autenticità del confronto.

Episodio 4 – I genitori

Nell'episodio finale, è passato oltre un anno dal crimine, osserviamo come la famiglia Miller tenti disperatamente di riprendere una parvenza di vita normale. La comunità li isola, Eddie perde lavoro e serenità, Lisa diventa vittima di bullismo. L'episodio ruota attorno alla telefonata di Jamie che si dichiara colpevole: un momento che spezza definitivamente l'equilibrio precario di Eddie e Manda, costringendoli ad affrontare il proprio senso di colpa. L'ultima scena, con Eddie che ripone l'orsacchiotto del figlio nel letto vuoto, lascia con un nodo alla gola e domande che continuano a risuonare ben oltre la fine della serie.

Curiosità: è l'unico episodio in cui la camera esce dall'ambiente chiuso e filma anche esterni cittadini, inclusa la scena al ferramenta e quella degli atti vandalici sul furgone.

Cos'è la manosfera e come influenza Jamie

Uno degli aspetti più disturbanti della serie è l'adesione, seppure inconsapevole, di Jamie alla cosiddetta "manosfera", un insieme di comunità online che promuovono idee misogine, legate in particolare al movimento incel (celibi involontari). Jamie viene presentato come un ragazzo che si considera "brutto", convinto di non avere possibilità con le ragazze, e che sviluppa un profondo risentimento verso l'universo femminile. Nelle sue parole e nei suoi atteggiamenti si può riconoscere la retorica tossica diffusa in certi ambienti online, che nella serie si trasforma in una potenziale “giustificazione” per la violenza. Adolescence mostra con efficacia come questo tipo di influenza possa modellare il pensiero di un adolescente vulnerabile e isolato.


Personaggi e cast di Adolescence

La serie ti farà entrare in contatto con personaggi principali e secondari, tutti interpretati da attori che offrono performance straordinarie.

Scopriamo i protagonisti:

Jamie Miller (Owen Cooper): Protagonista della serie, un ragazzo introverso e intelligente, appassionato di videogiochi e tecnologia, che potrebbe passare inosservato nella vita quotidiana. La sua trasformazione dopo l'arresto mostra un lento, doloroso deterioramento psicologico, evidenziando quanto sia sottile il confine tra normalità e devianza.

Eddie Miller (Stephen Graham): Il padre, operaio e figura paterna silenziosa, tormentato dai sensi di colpa e dall'incapacità di capire il figlio. La sua interpretazione trasmette il peso schiacciante di un genitore che si chiede continuamente "dove ho sbagliato?".

Manda Miller (Christine Tremarco): La madre, emotivamente devastata, combattuta tra la protezione del figlio e il dubbio crescente. Il suo dolore è palpabile mentre cerca disperatamente di tenere insieme i pezzi di una famiglia in frantumi.

Lisa Miller (Amélie Pease): La sorella maggiore, esclusa e stigmatizzata, trova la forza per diventare il pilastro emotivo della famiglia. La sua resilienza rappresenta uno degli elementi più toccanti della narrazione.

Meno rilevanti, ma comunque importanti ai fine della narrazione, tra i personaggi secondari troviamo:

Luke Bascombe (Ashley Walters): Ispettore capo incaricato delle indagini, determinato ma profondamente umano.

Misha Frank (Faye Marsay): Sergente che accompagna Bascombe nelle indagini.

Briony Ariston (Erin Doherty): Psicologa che cerca di scavare nella mente di Jamie, diventando una sorta di alter ego dello spettatore nel tentativo di comprendere l'incomprensibile.

Paul Barlow (Mark Stanley): Avvocato d'ufficio che segue Jamie nel processo.

Adolescence è basata su una storia vera?

La serie non si basa su un evento specifico, ma trae ispirazione da diversi crimini adolescenziali violenti, realmente accaduti nel Regno Unito. Stephen Graham ha dichiarato di essere rimasto sconvolto da questi casi e ha quindi voluto, con la sua serie, esplorare cosa si cela dietro la rabbia di ragazzi che arrivano a compiere atti così inumani. Adolescence è dunque una sceneggiatura originale, non tratta da una specifica storia vera, ma ancorata a una realtà tristemente plausibile, che potrebbe accadere in qualsiasi contesto urbano contemporaneo: una scuola qualunque, una famiglia come tante altre.

Spoiler alert: come finisce Adolescence? La spiegazione del finale

Nel finale, Jamie decide di dichiararsi colpevole. Non viene offerta una confessione diretta o una spiegazione semplice, ma i dettagli emersi durante il confronto con Briony e le sue parole ambigue lasciano poco spazio ai dubbi. Il focus si sposta sulla famiglia, devastata ma ancora unita nel dolore. La scena finale, con Eddie che ripone l'orsacchiotto sul letto del figlio, rappresenta un simbolo potente della frattura ormai irreparabile tra il bambino che era e la persona che è diventata suo figlio. È anche un atto d'amore e di lutto: Eddie chiede perdono a un figlio che non riconosce più, in un gesto carico di emozione.

Una delle domande che emerge con forza dopo la visione di Adolescence riguarda il ruolo genitoriale: quanto possono realmente fare i genitori? La serie non punta l’indice contro Eddie e Manda, ma mostra quanto sia difficile, nella società contemporanea, proteggere i figli da ciò che accade online e nel mondo invisibile delle stanze chiuse a chiave. Sono genitori imperfetti, ma presenti. Hanno sottovalutato i segnali, ignorato la solitudine di Jamie e la sua esposizione a contenuti tossici. Eppure, la loro sofferenza è autentica, e il loro desiderio di comprendere e amare non viene mai meno. La serie invita a una riflessione profonda su quali siano le responsabilità genitoriali in un'epoca dominata dalle interazioni digitali.

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